Antonietta Caputo
Psicologa a Milano

Il “metodo di studio universitario” non esiste.

Autore: Antonietta Caputo
Pubblicato il: 27 Gennaio 2019

“Il metodo di studio universitario non esiste?!?”

Probabilmente, fai parte di quella fetta di studenti che ha aperto questo link pensando “fammi vedere mo questa che scrive“. Oppure fai parte di quegli studenti che cercano su google “metodo di studio universitario medicina” o ingegneria, giurisprudenza e così via.

A qualsiasi categoria tu appartenga, oggi voglio spiegarti perché – secondo me e secondo numerose ricerche riguardo l’apprendimento – il metodo di studio universitario, inteso come un metodo universale super-efficace, non esiste.

Facciamo un passo indietro.

Quando ero ancora studentessa di Psicologia, affrontavo gli esami come se fossero delle montagne da scalare.

Avevo una buona media, non me ne lamento. Ma oggi so che avrei potuto fare molto di più con uno sforzo minore.

Non sto dicendo che l’università non sia anche sacrificio, sia chiaro. Per raggiungere obiettivi importanti nella vita, ognuno di noi deve fare qualche sforzo: nessuno nasce imparato! (Anche se in giro ti fanno credere il contrario, così quando non ce la fai ti senti pure scemo o fallito…).

Sto dicendo quindi che, se potessi tornare indietro,  farei giusto qualche sforzo in meno. Tutto qua. Magari vedrei gli esami come una passeggiata in collina, con qualche salita, ma non come l’Everest, ecco.

Perché il metodo di studio universitario non esiste?

Veniamo al sodo.

Il metodo di studio non è un pacchetto di tecniche prestabilite, come ti fanno credere gli esperti di marketing che lo vendono online.

Poi certo a qualcuno andrà anche bene e il metodo acquistato porterà risultati. Ma attenzione: va bene non perché è il metodo ad essere cucito su di lui, ma perché è lui ad avere le caratteristiche giuste per quel metodo.

Mi spiego: è stata na botta de culo. Ecco.

Cioè: supponiamo ad esempio che il metodo di studio venduto utilizzi un canale visivo di apprendimento. Se lo studente-acquirente avrà uno stile cognitivo prevalentemente visivo, allora si troverà bene. Altrimenti nisba, e non può saperlo prima.

Magari spende i migliaia di euro chiesti, ma poi fallisce miseramente. E si sente un perdente, perché chi vende il metodo online è sapiente: è pieno di testimonianze a favore che ti persuadono a farti acquistare, ma basterebbe farsi un giro fuori dai loro canali per capire cosa accade davvero. (Ti puoi fare un’idea già solo cercando “truffa metodo di studio”). 

Cos’è realmente il metodo di studio universitario?

Il metodo di studio universitario è un insieme di fattori e metodologie flessibili e, soprattutto, soggettive!

Mi spiego:

La parola metodo sta ad indicare una serie di procedure e strategie utilizzate per raggiungere uno scopo.

Nel caso dello studio universitario, lo scopo sarebbe quello di apprendere e memorizzare. E non solo per fare e superare gli esami (e, quindi, laurearsi allegramente), ma soprattutto per acquisire competenze e spenderle in un futuro mondo lavorativo.

Ecco che qui casca l’asino. Perché?

Perché nell’apprendimento non possiamo utilizzare un metodo (serie di tecniche e strategie) uguale per tutti.

L’apprendimento è un processo mentale. E come tale ha delle basi universali, altre diverse e variegate per ognuno di noi.

Per questo motivo ogni studente apprende a modo suo.

Avrai sentito parlare chi dice “io mi trovo solo coi riassunti” o chi dice “ho una memoria fotografica spettacolare”. 

Significa che hanno “modalità mentali” di apprendere differenti. E un unico metodo spacciato per universale non potrà andar bene per entrambi. Da qualche parte farà acqua, a chi per un motivo, a chi per un altro.

Poi, a dirla tutta… se davvero esistesse questo metodo super mega infallibile, perché ne esistono così tanti e così diversi in vendita? 

Ci hai mai pensato?

Ne farebbero uno solo e via. Magari si copierebbero a vicenda.

Invece ne vendono una marea! Uno per ogni possibile tecnica di apprendimento. Uno per ogni possibile modalità mentale di apprendimento. Ma tutti spacciati come se fossero “il migliore”.

Così fanno un po’ ‘ndo coglio coglio. Vanno a pesca: ci sarà da qualche parte qualcuno a cui andrà bene quel metodo. Così come qualcuno a cui non andrà affatto bene.

E quindi cosa fai? Ne compri un po’ finché non trovi il tuo?

E se hai un funzionamento mentale particolare, cosa fai? Li compri tutti prima di scoprire quello che va bene per te?

Non è meglio scoprire prima come funzioni nell’apprendimento?

La ricerca in psicologia dell’apprendimento ci spiega che uno studente per essere efficace deve conoscere come funziona mentalmente.

L’ho scoperto perché, durante la mia carriera di Dottoranda di Ricerca in Scienze della Mente, fui assunta come tutor universitario specializzato.

Con i miei colleghi e i professori universitari studiai i modi migliori per aiutare gli studenti a rimettersi in carreggiata. Dalle prime sperimentazioni nei laboratori sui metodi di studio, scoprimmo poi i fattori connessi alla riuscita degli esami, supportati dalla ricerca scientifica.

il metodo di studio non esiste 2

Gli studi della psicologia dell’apprendimento sottolineano tutti lo stesso risultato: Lo studente efficace è metacognitivo, ossia consapevole del proprio processo di apprendimento e quindi di come funziona mentalmente.

Quindi cosa è importante sapere?

Lo stile cognitivo e di apprendimento

la personale serie di strategie efficaci e meno efficaci

le convinzioni mentali legate allo studio, all’università, alla carriera futura

l’ansia da esame

– la facilità o meno di concentrazione

– e altri fattori che si ritengono connessi allo studio.

Questo perché lo studio è influenzato da moltissime variabili. Queste sono:

  • variabili neuropsicologiche, ossia le nostre conformazioni neuronali e le funzioni associate (come leggiamo, come pensiamo, come rispondiamo agli stimoli…)
  • variabili di contesto (esame alle porte, problemi in famiglia, ecc)
  • variabili di metodo (tecniche utilizzate)
  • variabili psicologiche (ansie, timori, autostima, motivazione…)

E’ necessario conoscere approfonditamente questi aspetti anche per sapere come gestirli e quali usare (ad esempio, le tecniche) in modo per te più utile ed efficace.

A questo punto è quindi importante conoscersi e utilizzare questa conoscenza in modo FLESSIBILE.

Flessibile nei metodi, nelle tecniche, nei pensieri. 

Però per essere flessibile e saperti muovere in questo campo devi conoscere quanto più possibile la tua modalità mentale di funzionamento.

Ecco quindi che il metodo di studio universitario non esiste, esistono piuttosto i tuoi metodi efficaci individuali!


Riferimenti:

Chemers, M. M., Hu, L. T., & Garcia, B. F. (2001). Academic self-efficacy and first year college student performance and adjustment. Journal of Educational psychology, 93(1), 55.

Cornoldi, C., Gruppo, M. T., & De Beni, R. (2015). Imparare a studiare: strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio. Edizioni Centro Studi Erickson.

Cornoldi, C. (2010). Metacognition, intelligence, and academic performance. Metacognition, strategy use, and instruction, 257-277.

Cornoldi, C. (1998). The impact of metacognitive reflection on cognitive control. Metacognition and cognitive neuropsychology: Monitoring and control processes.

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2 righe sull’autore

Sono Psicologa e Psicoterapeuta a Milano e Online.
Nel mio lavoro di consulenza e terapia, aiuto le persone a vivere in modo soddisfacente le loro vite e le relazioni con le persone a cui sono connesse. In consulenza ai metodi di studio, supporto gli studenti universitari nelle loro carriere accademiche calibrando i metodi efficaci individuali ai loro percorsi di studio.

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