Quali sono le strategie di studio più efficaci?

Autore: Antonietta Caputo
Pubblicato il: 11 Febbraio 2019

“Uno studente efficace è uno studente metacognitivo, ossia consapevole dei suoi processi di apprendimento e abile a sapere adattare le sue strategie di studio”

Questo è ciò che emerge dalle ultime ricerche scientifiche della psicologia dell’apprendimento, riguardo lo studio universitario.

Ma quali strategie? Facciamo un passo indietro.

Nei vari articoli del blog riguardo l’argomento, abbiamo sempre affermato che il metodo di studio non esiste, poiché non esiste una chiave che apre tutte le porte. Lo dico a gran voce, basata sui più recenti studi. Però, oggi per parlare di “strategie” dobbiamo comunque scomodare un’altra fetta di studi che confermano un’altro aspetto importante: lo studio è come una grande macchina piena di ingranaggi.

Cercare di spiegarli tutti assieme sarebbe come voler scalare l’Everest in 1 minuto. Allora oggi estrapoliamo una serie di ingranaggi (tanto gli altri sono qui, e altri ancora li vedremo in futuro!).

Le strategie di studio

Le strategie sono attività orientate a un obiettivo, potenzialmente controllabili e consapevoli. Esse hanno un gran peso nel determinare i risultati della carriera accademica e ciò cambia in base all’influenza di altri fattori, come ad esempio: la capacità dello studente di riflettere su di esse e organizzarle in modo funzionale al proprio tipo di apprendimento, alla propria vita quotidiana, etc.

Le strategie sono regolate così:

Recenti studi hanno confermato come più uno studente è consapevole e riflessivo sulle proprie strategie più i risultati sono soddisfacenti. Ma c’è un ma! Il punto è che queste devono essere adattate al tipo di apprendimento, al tipo di esame, alla persona stessa e… devono essere via via regolate e settate per essere efficaci.

Quando le strategie sono efficaci: l’approccio metacognitivo

Perché? La risposta sembrerà banale ma è super-importante: Una strategia diventa efficace solo quando porta lo studente ad un apprendimento e a un risultato (esame superato, con un voto soddisfacente per la persona). Quindi, ogni strategia è influenzata non solo dal modo in cui lo studente riflette su di essa, quanto anche dalla sua organizzazione, dalla valutazione rispetto all’uso e all’elaborazione della stessa, rispetto agli argomenti. Tutto questo ricade direttamente sotto le capacità metacognitive.

Da ciò è evidente che non esiste una strategia è più efficace di tutte. Ognuno è una potenziale esplosione unica strategie. E quella più efficace è … quella più utile al singolo!

Quindi, ciò che fa tanto,  che pesa in modo notevole, è l’approccio metacognitivo che lo studente ha: nel caso delle strategie, parliamo soprattutto delle opinioni che lo studente ha a riguardo. Infatti, le procedure e  le attività strategiche sono tantissime e su di loro ogni studente ha credenze specifiche.

Esempio ricorrente negli studenti che ho seguito e che seguo: “No io faccio solo riassunti… perdo tempo però cosi mi trovo”.

Siamo sicuri che non sia solo un modo per tenere tutto sotto controllo e placare l’ansia?

Alle parole “perdo tempo” mi si accende sempre un allarme. Se si perde tempo, allora quella procedura/tecnica di studio non è proprio una strategia!

Lo studente ha delle credenze metacognitive sulle sue strategie. Queste sono create in autonomia o  purtroppo ,indotte da voci di corridoio o da corsi fuffa. E, nota positiva, queste possono essere valutate e modificate per una riuscita accademica reale!

Settaggio delle strategie: la valutazione dell’incoerenza strategica e il cambiamento

Infatti, nelle consulenze ai metodi di studio, attraverso una serie di attività e interviste formalizzate, si valuta un concetto legato all’uso delle strategie: l’incoerenza strategica. Una ricerca su questo ambito ha scoperto come più è alta l’incoerenza minore risulta l’efficacia delle strategie e i risultati tardano ad arrivare sorpassati da ansia. Questa incoerenza strategica viene valutata nei percorsi di consulenza attraverso interviste precise il cui risultato è l’identificazione di due indici definiti. Tali indici permettono di capire a che livello è l’incoerenza strategica dello studente e come è possibile lavorarci su.

Vi confesso una cosa… su questo tipo di lavoro c’è sempre una cosa simpatica che accade. Alla fine della valutazione, da cui si ricava un’alta incoerenza stratregica, gli studenti provano sempre un misto di incredulità, rabbia e determinazione. Sembrerebbe una bomba mortale, in realtà ho notato che questa miscela è un mix propulsivo al cambiamento e alla riuscita! Anche se inizialmente sorprendente, quando lo studente arriva a capire che le strategie attuali sono spesso l’esatto opposto di come avviene il proprio apprendimento, poi non vede l’ora di mettersi all’opera per sperimentare il nuovo modo e riflettere sui come… insieme pianifichiamo il “piano d’attacco” e  seguiamo un approccio metacognitivo per fare della propria carriera accademica una strada rigogliosa e non un burrone a ogni esame.

Insomma, non tutte le strategie che usiamo sono degne di essere definite tali. Allora, è importante riflettere sulle proprie e chiedersi “le ritengo utili e in che modo? Quali posso scartare? Quali posso tenere? e se le modifico le provo diversamente sono efficaci? No. ma in che modo posso modificarle?”

Buona sperimentazione!

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2 righe sull’autore

Sono Psicologa e Psicoterapeuta a Milano e Online.
Nel mio lavoro di consulenza e terapia, aiuto le persone a vivere in modo soddisfacente le loro vite e le relazioni con le persone a cui sono connesse. In consulenza ai metodi di studio, supporto gli studenti universitari nelle loro carriere accademiche calibrando i metodi efficaci individuali ai loro percorsi di studio.

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